LETTERA SU D.L. SOCIO LAVORATORE

Bologna, 20/7/99

Bruno Busacca - ANCST ROMA

e p.c. - L. Grassucci - Legacoop ROMA

e p.c. - F. Mariano - Legacoop E.R.

LL.SS.

 

Caro Bruno,

in relazione alla tua del 19/7 u.s. sul testo licenziato dalla Commissione Lavoro del Senato sul D.L. "Socio lavoratore" e al comunicato Legacoop-Confcooperative, condividiamo la sostanza del "giudizio fortemente critico e preoccupato".

Non solo per le motivazioni espresse, ma per gli aggravamenti apportati su due questioni che sono state al centro del lavoro regionale di questi ultimi mesi e sulle quali vi abbiamo inviato documenti e rivolto richieste di impegno.

Mi riferisco ovviamente a:

1) superamento in tre anni del DPR 602, come da art. 4, comma 3, ben diversamente quindi dalla necessità di una sua profonda revisione indicata dal documento del nostro gruppo di lavoro inviato il 2/7/99;

2) previsione della forma alternativa per la tipologia dei rapporti, come da art. 6, comma 1, all'opposto quindi di quanto indicato dalla nostra del 22/6/99 e successiva del 5/7/99.

Per quanto ci riguarda continueremo in tutti i modi possibili a porre le questioni suddette al centro del confronto interno ed esterno.

Ribadendo la richiesta di fare altrettanto, fraterni saluti.

Il Presidente

(Massimo Baviera)

 

 

O.D.G. PARLAMENTARE SU D.L. SOCIO LAVORATORE

Bologna, 5/7/99

Sig. L. Grassucci – Legacoop Roma

Sig. F. Tumino – ANCST Roma

Come concordato, Vi inviamo la bozza dell’o.d.g.

PREMESSO che nel contesto delle norme contenute nei DDL 3512 A.S. e 3739 A.S., risulta inequivocabile la scelta del legislatore di promuove e normare l'associazionismo in cooperativa, consentendo in seno allo steso organismo pluralità di rapporti di lavoro, così come previsti dall'Ordinamento Giuridico;

PREMESSO che la stessa Commissione Centrale per le Cooperative presso il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale( nelle sedute del 29 settembre, del 26 novembre e del 14 dicembre dell'anno 1998, del 9 marzo, del 27 aprile e del 16 giugno dell'anno 1999 le iniziative di riforma legislativa della figura del socio-lavoratore) , ha recepito in termini positivi lo sforzo compiuto dal Governo di evidenziare in modo marcato "il rapporto di scambio ai fini di una corretta e certa disciplina del rapporto di lavoro" , finalizzato "al perseguimento dello scopo mutualistico della cooperativa e del suo progetto imprenditoriale ";

CONSIDERATO che un organismo economico riesce ad assolvere ai propri compiti statutari, di tutela degli associati , di salvaguardia dei principi mutualistici e di crescita dei livelli occupazionali, solamente quando la struttura organizzativa e la dinamica dell'offerta rispondono a quelle che sono le richieste del mercato;

CONSIDERATO che lo stesso mercato richiede sempre di più interlocutori unici, flessibili , fornitori di multiservizi;

CONSIDERATO che nel settore dei servizi alle imprese la richiesta è sempre più quella di un servizio completo : movimentazione merci, gestione dei magazzini, trasporto;

CONSIDERATO che per consentire un'efficiente ed efficace risposta di "Full Service" (pacchetti completo di logistica integrata) occorre un'impresa cooperativa con diversi soggetti al suo interno: soci lavoratori movimentatori merci, soci imprenditori autotrasportatori, con diversi rapporti contrattuali con la cooperativa;

CONSIDERATO quanto di seguito sostenuto, che conferma ciò di cui sopra, dall'Esimio Prof. Avv. Stefano Zunarelli, Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Bologna:

"In tale ottica dunque la flessibilità introdotta con il Disegno di legge di riforma mi pare particolarmente opportuna, ed idonea a permettere la creazione di una disciplina contrattuale che tenga conto in modo adeguato dei diversi profili ravvisabili nel complesso delle attività lavorative svolte in seno alle cooperative.";

SI CHIEDE

che il Governo introduca nel D.L. sul socio lavoratore , all 'art. 1 comma 3, tra le figure accreditate ad instaurare, oltre al rapporto associativo, un ulteriore rapporto di lavoro, anche quella di "SOCIO IMPRENDITORE".

Si riafferma infine che la figura del "socio imprenditore" e il relativo rapporto di scambio ulteriore con essa stipulato dovranno essere strumentali al perseguimento degli obiettivi sociali e dello scopo mutualistico della cooperativa

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Dott. Iengo

Dott. Marignani

C/o Legacoop Roma

In relazione alla riunione dei gruppi di lavoro del 6/7 e al relativo confronto, per le ragioni strutturali e gli obiettivi strategici di mantenimento e di sviluppo dei comparti del trasporto, della movimentazione merci e della logistica, esplicitati in quella sede, ribadiamo la necessità di comprendere nella bozza di regolamento il rapporto del socio artigiano di società cooperativa. Questo potrebbe essere indicato come esemplificazione del comma 2 dell'art. 2 (tra socio lavoratore………………….posizione del socio, "ad esempio socio artigiano".

Nelle cooperative interessate occorrerà poi approvare uno specifico regolamento, o una parte del regolamento generale, che consenta una distinzione specifica dei soci che instaurano un ulteriore rapporto di lavoro sotto forma artigiana. Esso va enucleato perché ha insiti alcuni elementi di autonomia già presenti in altre forme di rapporto di lavoro non subordinato, quali : esercenti arti o professioni, Co.Co.Co. ecc. peraltro esaurientemente trattati nella bozza di regolamento.

Pertanto possono essere configurabili anche per i soci "artigiani" molte delle norme previste dall'art.10 e seguenti della bozza di regolamento, ponendo però particolare attenzione all'art. 13 "Modalità di svolgimento dell'incarico"

In particolare sarà necessario coordinare le esigenze di rapporto e di funzionalità cooperativa con le normative previste per le imprese artigiane dagli artt. 2.3 e 4 della L. 443/85. Possono essere di spunto i regolamenti interni o le situazioni di fatto già esistenti in cooperative od anche in consorzi (in cui viene sempre normato il rapporto con il socio indicandone gli obblighi) del settore servizi, dove esiste la "convivenza" tra l'organizzazione e struttura d'impresa cooperativa e la salvaguardia della natura artigiana delle imprese associate.

Bologna, lì 16/07/2001

MASSIMO BAVIERA

 

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Prot. n. 77/MB/mb

 

 

 

Ai Senatori dell’Emilia Romagna

del gruppo parlamentare DS-Ulivo

LL.SS.

 

Bologna, 20/6/2002

 

 

In relazione alla eventualità che la prossima settimana venga presentato in aula un emendamento governativo di modifica della legge 142, chiediamo con fermezza che all’art.6- comma 2- venga mantenuto il riferimento vincolante ai C.C.N.L., per ovvie ragioni etico-cooperative, di regolarizzazione del mercato e di salvaguardia della capacità competitiva delle imprese sane, socialmente responsabili.

I più distinti saluti

 

Le cooperative del comparto regionale pulizie-ambiente:

COPMA di Ferrara, COPRA di Piacenza, COOPSERVICE di Reggio Emilia, COPURA di Ravenna, FORMULA SERVIZI (ex Pulixcoop) di Forlì, MANUTENCOOP di Bologna, MULTISERVICE e PULIXCOOP di Parma;

 

I responsabili delle cooperative dei servizi delle Leghe territoriali;

 

Il responsabile del comparto e presidente dell’Associazione Massimo Baviera.

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ANCST – ROMA

c.a. BUSACCA

p.c. LEGACOOP NAZIONALE

c.a. GRASSUCCI

 

 

In relazione all’emendamento alla L. 142/01 contenuto nel DDL 848 recentemente approvato alla Camera e in procinto di passare alla disamina del Senato, il comparto regionale pulizie-ambiente, riunitosi il 22/11/2002, esprime forte preoccupazione sia per il rischio di svuotamento degli istituti contrattuali (possibile interpretazione riduttiva del trattamento retributivo minimo), sia per la immotivata dilazione dei tempi ( 31/12/2003) per l’approvazione dei nuovi regolamenti interni, che può produrre nuove ambiguità e rischi.

Per questo motivo riteniamo, così come sostenuto dalle vostre note a commento , che la dizione " trattamento retributivo minimo" non debba intendersi solamente come paga base, contingenza ed EDR, ma come trattamento economico complessivo e quindi comprensivo anche degli altri istituti costituzionalmente riconosciuti.

Condividiamo quindi pienamente che ANCST e LEGACOOP debbano attivarsi per ottenere durante la discussione in Senato le necessarie modifiche, o comunque una interpretazione autentica nel senso di cui sopra, se possibile in quella sede, oppure dopo presso il competente Ministero.

I più cordiali saluti.

 

 

Il comparto regionale pulizie-ambiente

 

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